EUROPA DOLCE
CHIMERA
La
Repubblica ha avviato un percorso di negoziazione tardiva con la Commissione
Europea per addivenire ad accordi di associazione assieme ad altri stati che
hanno caratteristiche assai diverse dal nostro.
E’ si vero
che le nostre industrie devono essere tutelate per facilitare le loro
esportazioni verso l’Europa che garantiscono occupazione al nostro Paese,
ma è altrettanto vero che, anche alla luce dell’ uscita del Regno Unito
dall’Europa, devono rivedersi i termini di questa alleanza!
Noi abbiamo
interesse a mantenere buoni rapporti di collaborazione ma non dobbiamo
dimenticare che oggi l’Europa vive lo “strapotere” della Germania, l’Europa è
passata da un’unione di pochi paesi prima,
ad un’unione di minoranze poi, ad uno strapotere germanico che ha raggiunto un surplus commerciale del 9% quasi come il PIL del Belgio.
Così
continuando i tedeschi frenano lo
sviluppo degli altri paesi rendendo
pressoché irragiungibile una perequazione del debito. La politica tedesca sta
aumentando in maniera esasperata l’antieuropeismo, foraggiato da tutti quei
paesi che hanno sfruttato l’Europa per una rapida crescita ed ora che la mucca
non da più latte vorrebbero macellarla!
In ambito
europeo abbiamo perso troppe opportunità che ci avrebbero portato sensibili
risultati, una di queste è rappresentata
dal progetto della Regione Adriatico – Jonica che avremmo dovuto corteggiare maggiormente essendo una realtà
coinvolgente otto stati del bacino interessato. Opportunità che avrebbe rafforzato la nostra presenza sul
territorio europeo con una vera e solida alleanza.
Pochi sono
stati i finanziamenti che San Marino ha ottenuto dal Consiglio d’Europa e
altrettanto pochi sono stati i finanziamenti
per progetti congiunti nel ruolo
di paese terzo; chissà se in
futuro sarà in grado di accedere ai finanziamenti per programmi comunitari e per fondi strutturati?
Non possiamo
comunque trascurare i vantaggi offerti dall’Europa che potranno consentire ai nostri concittadini di accedere
liberamente al lavoro sul territorio europeo ed ivi formarsi. Mi domando se il nostro sistema economico-produttivo ed
educativo –formativo sono pronti per
poter usufruire di queste opportunità.
Avv. Dott. Alberto
Amati
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